(detto
il Cerimonioso). Re d'Aragona e Catalogna. Successore di Alfonso
IV, salì al trono nel 1336, avendo come obiettivo il consolidamento del
suo potere, sia all'interno del Regno, sia all'esterno. Si trovò ad
affrontare numerose rivolte nobiliari, in particolare da parte delle
uniones aragonese e di Valencia, che rivendicavano diritti e privilegi
tradizionali e gli rimproveravano di aver designato come sua erede la figlia
Costanza, preferendola a suo fratello Giacomo. Costretto a cedere, in un primo
momento, a tali pretese (1347), in seguito
P. sconfisse in due confronti
armati entrambi i raggruppamenti (rispettivamente ad Epila e a Mislata nel
1348), instaurando integralmente la propria autorità nel Regno. In quegli
stessi anni,
P. aveva anche cominciato a perseguire la restaurazione
della sovranità aragonese su tutti i territori in cui storicamente aveva
regnato la sua casata: nel 1339 ottenne il giuramento di vassallaggio da Giacomo
III di Maiorca, ma avendolo questi disatteso,
P. occupò
direttamente, tanto le Baleari quanto il Rossiglione (1343-44). In Sardegna la
dominazione aragonese fu inficiata da una ribellione guidata da Mariano IV
d'Arborea e sostenuta dalla città di Genova.
P. si alleò
dunque con Venezia e Pisa in funzione antigenovese, sconfiggendo la flotta
ingauna a Bisanzio (1752) e ad Alghero (1753); ciò nonostante, per
riportare almeno parzialmente la propria sovranità sull'isola dovette
intervenire direttamente sul suolo sardo con un forte esercito (1754). I suoi
progetti di restaurazione furono ulteriormente ostacolati dai contrasti in terra
spagnola con la vicina Castiglia, dapprima con Pietro I (tra il 1353 e il 1366),
poi con il fratellastro e successore di questi Enrico II (che pure
P.
aveva sostenuto). Tante difficoltà non impedirono a
P. di aspirare
anche all'acquisto del trono di Sicilia: a questo scopo egli combinò il
matrimonio tra la figlia Costanza e Federico III di Sicilia, sposando, inoltre,
la sorella di quest'ultimo. Quando Federico morì senza figli maschi
(1377), non essendo possibile in quel Regno la successione per linea femminile,
rivendicò il trono. L'opposizione netta del Papato e degli Angioini lo
costrinse a cedere le proprie rivendicazioni al figlio Martino
(V. MARTINO I Il VECCHIO) e far sposare il figlio
di questi, cioè suo nipote (V. MARTINO Il
GIOVANE), a Maria, figlia di Federico III e depositaria
dell'eredità paterna (Balaguer, Lérida 1319 - Barcellona
1387).